Riflessioni domenicali.

Molti non sanno che scrivo per liberarmi da ciò che ho dentro. Angosce silenti che inalterabili si fanno strada in me, ansie che controllano il mio corpo e preoccupazioni che non mi lasciano vivere nemmeno all’80%.

Proseguo verso la fine di quest’anno con la certezza che ne arriverà un ancora più impegnativo. E quindi non mi resta che scrivere: tiro fuori tutto quello di cui non trovo il coraggio per parlarne, tutto ciò che se mi limito a scriverlo e basta assume un aspetto verosimilmente tra l’incerto e il reale.

Non mi piace l’idea di sentirmi “obbligata” ad essere forte: tutti si aspettano che io lo sia a prescindere e quando mi capita di dare qualche segno di cedimento, vengo quasi discriminata e spudoratamente giudicata.

Perché devo essere sempre io la spalla su cui poter consumarsi? Perché non posso esaurire interamente le mie lacrime anche io sulla spalla di chi si impegna e desidera assorbirmi? Tutti a ripetermi le solite frasi di circostanza che, probabilmente, se si trovassero al mio posto odierebbero senza neanche nasconderlo: “devi essere forte, devi avere pazienza, pian piano andrà meglio”.Per non parlare di chi ha la presunzione e il coraggio di definirmi “esagerata”.

Come ho anticipato all’inizio, mi affretto a concludere quest’anno con i miglior auspici applicabili alla situazione che dovremo vivere per mesi.

Porto al termine certe giornate con la sensazione di sentirmi in una bolla fluttuante in mezzo a tutti e a tutto e che nessuno soprattutto nota. Posso ridere, posso chiacchierare. Ma resta il semplice fatto che mi senta sicuramente ed inevitabilmente di troppo e, la maggior parte delle volte, sola.

Chissà come sarebbe se, ad un tratto, questa bolla scoppiasse e, liberandomi, sparisse tutto ciò che fino adesso si sta nutrendo di me. Chissà come sarebbe vivere anche solo per un brevissimo lasso di tempo, senza situazioni che oscurano di gran lunga, giorno dopo giorno, la routine che fatico oramai a renderla comune e tranquilla. Forse non mi ci vedrei proprio a vivere giornate leggere e colorate dalle preoccupazioni comuni. O forse, finalmente, mi godrei la mia esistenza in pace.

16 risposte a “Riflessioni domenicali.”

  1. Tu scrivi, fallo per te. E vivi, vivi per te.
    Se fai così, anche il resto migliorerà… O almeno tu starai meglio e quindi lo affronterai meglio

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  2. guarda con più ottimismo la vita, sei intelligente, profonda, hai tanto da dire e da dare, vedrai che ce la farai magari proprio questo blog con i tanti amici virtuali che conquisterai ti potrebbe essere di valido aiuto. buona vita

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    1. Grazie per l’incoraggiamento e per il complimento. Ho smesso di essere ottimista a causa di tante batoste, preferisco essere realista. A presto!

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      1. alla fine le batoste dovranno pur finire, si dice a Napoli che più nera della mezzanotte non può venire ed io ti auguro di aver superato la tua mezzanotte e quindi avviarti di nuovo verso la luce del sole. ciao e buona serata.

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  3. Sembra scritto da me per quanto mi ritrovo in queste parole.
    Vivere di solo realismo, però, non rende felici e non esclude le batoste.
    Impara a vestire la tua mente quotidianamente e secondo i tuoi obiettivi. La positività attrae le cose buone 🙂

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    1. Per il momento non posso permettermi l’ottimismo. Grazie per il tuo pensiero

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  4. Dunque, scrivi perché hai parole, come taluni che affidano se stessi ad un foglio bianco, di quello si fidano. E fanno bene.

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  5. E se questa bolla l’accettassi, perché è una parte di te come tutte le parti che hai scritto in questo pensiero? Magari vedresti tutto da un’altra prospettiva. Parola di una bolla, come te 🙋🏻‍♀️

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    1. Potrebbe essere un opzione…anche se si fa sempre più pesante sinceramente.

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  6. Capisco la sensazione e non posso far altro che darti il mio appoggio da lontano

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      1. Prego

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  7. Non si deve essere forti, non si deve esser deboli. Si deve essere vere, siamo belle anche con i nostri difetti e le nostre fragilità. No? Un saluto, Elena.

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    1. Più vero di qualcuno che non ha nessuna vergogna e timore a mostrare le proprie imperfezioni e fragilità non so chi possa essere. Grazie, ricambio il saluto

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  8. Quando scrivi ti liberi di tutto ciò che ti fa vivere non serenamente, continua farlo, è terapeutico perché è come se parlassi con le persone con cui vorresti interagire, ma per vari motivi non puoi farlo. Un caro saluto da Grazia.

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