Eclissi di cuore.

A dicembre ho scritto questo breve pezzo per un concorso a cui ho voluto aderire: “Premio letterario internazionale donna.”

<< Con le innumerevoli malinconie e giornate no, anche quest’anno sta giungendo al termine. Ho vissuto momenti ricchi di emozioni: a volte gioiosi e a volte inevitabilmente forti, troppo perfino per me. Si perché io sono doppia: sono fragile ed intensa, sono delicata e determinata, mi ferisco facilmente e cado anche troppo spesso. Ma ho una grande capacità nel rialzarmi ogni volta. Quest’anno é come se stesse per esplodermi dentro.

Preoccupazioni con cui mi sento costretta a convivere, incatenata a pensieri ed ansie di cui non riesco facilmente a liberarmi. E per quanto ogni giorno decido di rivolgermi al mondo con un sorriso caparbio e sempre con la voglia combattiva che mi definisce, c’è sempre un’aurea malinconica che oscura la mia quotidianità e il mio solito essere raggiante. Non é per niente facile conciliare questi stati d’animo.

Convivere con la sensazione di avere una sorta di voragine al centro del petto e far finta di nulla per non turbare la quotidianità delle persone che amo.

Dell’inverno si può già annunciare il suo gelido arrivo: adesso tutto sembra perfettamente in tono come a formare una malinconica melodia a far da colonna sonora a questa esistenza complicata.

Arriverà ancora un nuovo anno con in allegato una serie di promiscui propositi. E, come ogni anno, ognuno con la -propria stella-, bisogna augurarsi semplicemente che quest’ultima non perda la propria luce e la voglia di risplendere sempre e comunque. >>

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